domenica 29 luglio 2007

"Quasi suicidio sulle scogliere di Moher"

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Fiori gialli, fiori viola
Lo smeraldo finisce qua
Io mi sdraio e guardo giù
E vedo un cielo d’acqua blu
Ma la notte riscenderà
E coi diavoli mi punzecchierà
E sentirò il bisogno di
Ritornare ancora qui
Faccio parte del mare non mi posso cambiare
Vivo in agitazione e fingo di stare bene
E non so sopportare la tranquillità
Fiori gialli, fiori viola
Lo dicevo e rieccomi qua
Non vi vedo stanotte ma so
Che mi terrete d’occhio
Dietro c’è una fata che mi chiama
Ma c’è il frastuono dell’orchestra del mare
“Stringimi la mano, non lo fare
Non si voltano le spalle all’amore!”
Faccio parte del mare non mi posso cambiare
Vivo in agitazione e fingo di stare bene
E non so sopportare la tranquillità
Faccio parte del mare e mi voglio buttare
Ieri saltavo di sasso in sasso il torrente
Oggi non vedo niente, neanche un briciolo di speranza, speranza.
Ma la fata mi accarezza,
cura e appoggia sul suo petto delicato,
la mia testa
nella pace e nella quiete del suo seno
calma un’anima in tempesta
Fiori gialli, fiori viola
Ma che bello risvegliarsi qua
Ho passato la notte con voi,
ed è un piacere rivedere i colori
E non importa quante volte si cade
L’importante è rialzarsi sempre
Mi guardavo e vedevo soltanto
le mie cicatrici
Ma io sono molto di più di tutti i miei tagli,
sono più importante dei miei problemi
e io sono molto di più delle mie cicatrici,
sono più importante dei miei problemi
Faccio parte del mare non mi posso cambiare
Vivo in agitazione e fingo di stare bene
E non so sopportare la tranquillità
Faccio parte del mare e non posso cambiare
Vivo in agitazione e fingo di stare bene
Ma proverò ad accettarmi come sono in realtà
Con ogni mia debolezza.

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